A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Caira, ex direttore sportivo della Roma ed ex procuratore di Francesco Totti. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Caira: “L’Italia sapeva con certezza che avrebbe ricevuto l’assegnazione, la Turchia era in forse”

L’Europeo sarà un momento di svolta per l’Italia calcistica?
“È chiaro che questa assegnazione è figlia di un accordo pregresso. L’Italia sapeva con certezza che avrebbe ricevuto l’assegnazione, la Turchia era in forse. Tuttavia, non la vedo come la migliore delle alleanze… Come Paese sembra sempre che dobbiamo aspettare un evento importante per poter fare qualcosa. Speriamo che almeno questi cinque o sei stadi vengano definiti, e che possano essere da traino per il resto degli impianti. In questo senso potrebbero esserci degli sviluppi, anche se non è facile. Gli stadi sono di proprietà dello Stato e, alla fine, si è sempre legati ad un rapporto di tipo politico per poterne fare uso o garantirgli migliorie”

Caira: “La squadra è la stessa dello scorso anno e mi domando, dunque, quale sia il problema””

Garcia è un tecnico che lei conosce, essendo stato anche alla Roma. Qual è il suo commento su questo inizio di stagione dell’allenatore francese?
“Ogni storia ha un suo trascorso. I caratteri delle persone, però, difficilmente cambiano. Possono cambiare le metodologie, ma non le caratteristiche personali. Ciò detto, il Napoli sta disimpegnandosi bene in Europa, mentre in campionato i problemi sono evidenti. Il club ha fatto lo sforzo importante di confermare calciatori come Osimhen e Kvaratskhelia. La squadra è la stessa dello scorso anno e mi domando, dunque, quale sia il problema”

Caira: ” Se un calciatore ha un’offerta importante, o lo si rende ugualmente felice dove sta o lo si lascia andare”

C’è il rischio che calciatori come Kvaratskhelia ed Osimhen siano rimasti in azzurro, nonostante le offerte, con un certo malcontento?
“Sono d’accordo. Ho un mio principio a riguardo. Se un calciatore ha un’offerta importante, o lo si rende ugualmente felice dove sta o lo si lascia andare. Il giocatore rischia di essere già perso e di non garantire più il massimo. È una questione di determinazione, di adrenalina. Quando un giocatore sa di aver perso un’occasione che riteneva un salto importante, la situazione è sempre questa. Guardate la storia di calciatori che, nonostante le grandi opportunità, sono dovuti rimanere nel club di appartenenza. Nessuno ha mai garantito lo stesso apporto di prima”

Caira: “Per me Antonio è, in assoluto, tra i migliori”

Quale sarebbe il profilo più adeguato a sostituire, eventualmente, Garcia?
“Il cambio di un allenatore in corsa è sempre difficile. Lo è ancora di più nei club che hanno obiettivi importanti. In questo momento c’è Conte.  di Per me Antonio è, in assoluto, tra i migliori. Tuttavia, è quel tipo di tecnico che dovrebbe cominciare dall’inizio di stagione. Soprattutto, richiede esborsi ingenti, sia in termini contrattuali che di rinforzimercato. Non so quanto possa essere percorribile questa soluzione. Al contratto di Garcia si aggiungerebbe quello di Conte… Detto questo, l’obiettivo del Napoli resta quello della qualificazione in Champions, ed il Napoli mi pare ci sia. Eviterei di smontare un progetto tecnico dopo così poco tempo”

Francesca Pia Muscerino

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