Singolo estratto dal suo ultimo album, certificato doppio platino, c@ra++ere s?ec!@le (Arista/Columbia Records Italy/Sony Music Italy) e dall’album “Il Mondo è nostro” (Virgin Records/Universal Music Italia) del cantautore di Latina, già disco d’oro, come il brano frutto della speciale collaborazione tra i due grandi artisti. c@ra++ere s?ec!@le – che ha esordito alla #1 della chart Top Albums Debut Global Spotify e che dalla sua uscita ha piantonato la #1 della Top Album Fimi per 4 settimane, sostando ancora oggi in Top 10 – è arrivato tre anni dopo l’uscita di 23 6451. thasup è tornato con un serie di cambiamenti che partono dal mondo circostante e atterrano sull’artista: con un nuovo approccio musicale e un nuovo nome d’arte. Una porta aperta verso il mondo di thasup.
“Questo disco si chiama c@ra++ere s?ec!@le perché, chi mi conosce lo sa, riesco spiegarmi meglio con la musica, piuttosto che parole. È una di quelle cose che impari ad accettare col tempo, solo lavorandoci, uno di quei difetti che se sai come prendere diventa un pregio. Sono sicuro, per esempio, che molti di quelli che ascolteranno il disco riusciranno a immedesimarsi nelle mie frasi, sentirsi meno soli, proprio come è successo a me con i miei artisti preferiti. L’obiettivo dell’album è proprio questo. Anche per questo spero che questo disco arrivi a quante più persone possibili: nei miei periodi più bui probabilmente avrei trovato conforto in un album come questo, spero che abbi lo stesso effetto su chi lo ascolta.”
thasup sull’album
(tratto dal thapaper)

“Con thasup ci siamo conosciuti su Instagram, abbiamo iniziato a chiacchierare (senza mai vederci in volto) e ho scoperto un ragazzo molto sensibile, con un drive soul incredibile. Proprio grazie a questa nostra comune passione per il soul dialogare è stato semplice, anzi proprio una goduria. thasup è un bravo scrittore di musica e un bravo produttore, trascende dal mondo del rap e della trap, per me è un artista con una visione della melodia molto internazionale (mi ricorda John Legend o Frank Ocean). Questa canzone è nata da un fitto scambio di file, beat e idee e, nonostante sia giovanissimo, parla di quanto i suoi coetanei corrano dietro ai soldi e all’apparenza perdendo la capacità di parlare ad alta voce con se stessi. Sono felice di essere entrato nella vita di un artista di questa età in questo momento, mentre lui si sta facendo delle domande. Questo scambio mi ha dato linfa vitale e vedere come la sua creatività e il suo bisogno di lanciare un messaggio non sono stati intaccati dal suo successo (ma anzi è ancora più forte il bisogno di dire e di fare piuttosto che quello di sembrare) mi ricorda il Tiziano del 2003. Questa è una collaborazione della quale sono molto orgoglioso e mi sento molto, molto fortunato e privilegiato a poter essere accanto a un giovane così vero, da cui mi sono sentito accolto e abbracciato, e inoltre vuol dire che la scuola italiana va avanti con delle persone davvero capaci”.