Ignacio Pià, ex calciatore del Napoli ha parlato di Ronaldo e della cifra folle offerta dal club arabo a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Ronaldo, Pià: “Non ha bisogno di guadagnare una cifra folle di denaro in un campionato di livello inferiore”

Pensieri sul Mondiale? “Ci stiamo godendo questa competizione in un periodo particolare. Poiché non c’è l’Italia, sto sostenendo il mio amato Brasile. C’è tanta agitazione, ci auguriamo di vincere il torneo. Ha sempre dimostrato tante prove di forza sin dall’inizio della Coppa del Mondo. Brasile e Francia, infatti, sono le favorite, è il Mondiale, tuttavia, anche delle sorprese. Vedi il Marocco, squadra che ha una grossa intensità, la quale ha eliminato la Spagna. Non è detto che le favorite debbano sempre vincere, ma le nazionali brasiliana e francese sono le candidate principali”. Il calcio mondiale si è livellato verso l’alto o il basso? “Non c’è più la differenza tra i top club e quelli di livello inferiore. È avvenuta un’evoluzione nel calcio, anche le piccole ad oggi riescono a far bene per la loro crescita. Attualmente il calcio si è livellato e le piccole si sono evolute tanto”.

Futuro di Ronaldo? “Credo che Cristiano possa restare nel calcio che conta, non può avere sicuramente l’impatto di alcuni anni fa, anche per l’evoluzione del calcio e dei giocatori. Ma penso che per la sua storia e lo spettacolo regalato in campo in questi anni, non abbia intenzione o bisogno di guadagnare cifre elevate di denaro in un campionato di livello inferiore. È un calciatore fuori dal comune, non credo che si accontenterà dei soldi e di giocare in un campionato che non rispecchia il suo valore”. Giudizio su Raspadori e sulla nuova posizione in campo ieri con l’Antalyaspor? “Il calciatore di qualità si adatta a qualsiasi ruolo, poiché riesce a trovare anche autonomamente la propria collocazione in campo. ù

Spalletti è uno stratega, cambia mentalità ai suoi calciatori. Ha sicuramente l’idea di schierare Jack in quel ruolo durante la seconda parte di stagione. Raspadori ha tante qualità, è un ottimo calciatore”. Qual è il gol a cui sei più legato con il Napoli? “Tutte le reti con la maglia azzurra mi hanno lasciato qualcosa di speciale. Ricordo volentieri quella siglata durante Napoli-Torino, partita d’altronde persa in casa. La costruzione di gioco che ha portato al gol è stata incredibile, per la manovra applicata è stato il più bello. Come anche quello di Treviso”.

Napoli, Pià: “È una piazza che ama tanto, ma pretende tanto”

Sentore in passato del futuro successo del club? “Noi calciatori abbiamo accettato una sfida ardua in una piazza fantastica. Mi sentivo il calciatore piu forte al mondo con quella maglia, la tifoseria è magica, è difficile trovare tanto affetto in altre squadre. A De Laurentiis va fatto un riconoscimento importante, è stato decisivo si da subito. Quest’anno il Napoli ha tutto per vincere, è stata allestita una rosa molto forte. E quando a Napoli le strade della società e della tifoseria si incontrano, diventa difficile battere questa squadra”. L’amore della piazza può essere un quid in più? “È un tasto rilevante. Dove c’è tanta passione, si incrementa tanto anche la delusione quando non si vince. È una piazza che ama tanto, ma pretende tanto. È una piazza esigente, vissuta da tanti calciatori straordinari, come anche Diego Maradona.

Non è facile vivere a Napoli e gestire questa viscerale passione, ma tale situazione può anche giovare al calciatore stesso, per motivarlo a fare sempre di più. C’è, tuttavia, il doppio aspetto della medaglia, la responsabilità e la pressione aumentano ed è difficile gestire così una situazione simile”. Quale calciatore incide maggiormente sul gioco della squadra in Serie A? “Credo Giroud per ciò che ha dimostrato al Milan e con la Francia. È il centravanti che incide maggiormente sulla squadra in tutta la Serie A”.

Pasquale Caldarelli

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