A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione, Susy Fiorillo e Mattia Fele in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, ex procuratore di Edinson Cavani. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Anellucci: “Penso che negli ultimi anni il livello delle squadre top sia scemato”

Mercato Serie A?
“Sono un po’ controtendenza. Penso che negli ultimi anni il livello delle squadre top sia scemato e questo lo paghiamo con la Nazionale e a livello di calcio femminile, di Under 21 e altro. Abbiamo visto debacle importanti. Poi ci sono eccezioni come Napoli e Inter, ma resto comunque pessimista vedendo ciò che perdura all’estero. Il calcio italiano non è considerato come prima, siamo il sesto campionato per numeri, declassati addirittura rispetto a un campionato come quello turco. Se pensiamo che il Milan deve vendere il suo miglior giovane per prendere dei giocatori funzionali allora capiamo come arranca il nostro calcio. Sicuramente hanno fatto il mercato migliore, non vedo però grossi miglioramenti nelle altre. Non li vedo nell’Inter, che per me si è indebolita. Il Napoli ha preso dei ragazzi potenzialmente forti ma attualmente punti interrogativi. La Juve ha subito tanti danni a livello nervoso e non ha fatto mercato perché è stata tra virgolette incastrata in diverse situazioni. La Fiorentina è quella che mi intriga di più, ma siamo sempre sul livello di quinto o sesto posto. A 360 gradi vedo un calcio italiano che ogni anno decresce e qualcosa bisogna fare dalle radici. Lo abbiamo visto con la questione Mancini: chi comanda il nostro calcio non sa cosa vuol dire fare calcio.”

Anellucci: “Credo che ci sia stato un depauperamento pazzesco dei direttori sportivi”

Direttori sportivi?
“Credo che ci sia stato un depauperamento pazzesco, io ho conosciuto direttori veri che conoscevano realmente i giocatori e li andavano a visionare in prima persona. Oggi ci sono piattaforme che sono nate per semplificare questo lavoro, ma che in realtà lo impoveriscono perché si è perso il contatto con il campo in questo senso. In generale si può dire che si sta stravolgendo la gioia infantile di giocare, proprio a partire dai bambini e dalla loro leggerezza. Un esempio è Ronaldinho che giocava sempre col sorriso: una sera mi ha detto proprio questo. Quando non avrò più questo sorriso smetterò di giocare. Questa cosa qui è simbolo di cosa invece succede oggi: vediamo tanti filosofi di strategie e altro, tutti robotizzati ma con pochi valori veri che il calcio ha trasmesso nelle generazioni. Perdiamo ragazzini e appassionati continuamente, mentre prima si giocava in ogni angolo della strada. Ad oggi, ciò esiste solo in Sudamerica.

Anellucci: “Meluso: è una scelta intelligente”

Meluso?
“Fa parte di questo discorso: è una scelta intelligente. È una brava persona e fa parte di quel calcio antico, questo mondo va rimpolpato di dignità e brave persone. Si è perso anche quel gusto di conversare su un calciatore, di conoscere l’uomo prima del calciatore quando ne si osserva uno. È diventato un mestiere più freddo”.