Ivano Bonetti, ex calciatore, tra le tante, di Juventus e Crystal Palace, ed attuale allenatore ha parlato dello Scudetto e di una probabile vittoria del Napoli a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Premier League, Bonetti: “I giocatori hanno sempre avuto il coraggio di attaccare, ma…”

Sei stato il primo a lasciare l’Italia da calciatore… “Sì, sono stato il primo a lasciare il paese, si è aperta la via anglosassone. È stata un’esperienza fantastica. Anche giocare ed allenare contemporaneamente è stata un’avventura particolare. Già in passato si aveva il sentore che la Premier sarebbe diventato un grande campionato, gli stranieri hanno contribuito ad una crescita esponenziale del calcio inglese”. Come si può emulare questo modello? “In quel gioco c’è un dai e vai rapido, ci sono centrocampisti che offrono un apporto lieve alla squadra e tentano di avanzare, di conseguenza il calcio giocato diventa più rapido e spettacolare.

In quel campionato i giocatori hanno sempre avuto il coraggio di attaccare, ma l’avvento degli stranieri, più formati a livello tattico, hanno corretto alcuni aspetti. Attaccano gli spazi in modo naturale, ragionano anche nella fase difensiva, è un mix spettacolare. In Italia si pensa al giro palla, il calcio è meno sorprendente”. Evoluzione del calcio meno tecnica? “La tecnica è sempre in evoluzione, ma non ci si muove più come prima o non si marca più come una volta. Il calcio si è livellato verso il basso, c’è stata una lieve involuzione”.

Inchiesta Juventus, Bonetti: “È necessario barcamenarsi nelle vicende per capire le determinate condizioni. In Serie B…”

Commento sulla situazione della Juve? Quanto può influire sui calciatori? “I risultati ottenuti sono stati conquistati sempre sul campo. Se il club ha sbagliato qualcosa nella gestione, credo sia impossibile soltanto questo club sia caduto in errore. Alcuni contratti stipulati hanno subito le conseguenze del periodo Covid. Il calcio è uno sport fondamentale per l’economia mondiale, tutte le squadre hanno subito delle complicazioni. È necessario barcamenarsi nelle vicende per capire le determinate condizioni, perché va sempre considerata la buona fede, la quale porta a riparare agli errori. Chi scende in campo guarda soltanto la palla, difficilmente i valori espressi in campo non vanno di pari passo con la qualità della squadra. In Serie B la Juve aveva uno squadrone…”.

I risultati altalenanti della Samp figli delle situazioni esterne? “È necessario ci sia equilibrio all’interno della società, poiché essa deve essere in grado di gestire la squadra. Quest’ultima è andata in difficoltà in un momento estremamente delicato per la dirigenza, la quale sta navigando in un mare indomabile. Lo scudetto, tuttavia, è stato vinto realmente dai tifosi, i quali sono sempre sugli spalti a sostenere la loro squadra. È necessario un miracolo ad oggi per salvare il club ligure”.

Scudetto, Bonetti: “Il Napoli può vincere il campionato, l’unico vero avversario sarà se stesso”

Quale club può essere il reale antagonista del Napoli in Serie A? “Le solite… La Juve mi sembrava in ripresa, farà il massimo per approfittare di qualche passo falso degli azzurri. L’Inter sta recuperando calciatori, e il Milan è pronto a rilanciarsi. Il club campano ha sfornato grandi prestazioni, è una squadra forte dal punto di cista mentale. Non è un caso aver vinto anche in Europa, il Napoli può vincere il campionato, l’unico vero avversario sarà se stesso”. E l’Atalanta? “Sta inserendo giovani forti, è in atto un cambio generazionale. Ad oggi la squadra sta lottando per avere il giusto equilibrio, interpreta il calcio degli anni 90′, è molto divertente guardarla.

È una formazione difficile da affrontare, disputerà un ottimo campionato, ma non riuscirà a lottare per lo scudetto. È cambiata tanto la storia di questo club, il quale è cresciuto molto dal punto di vista mentale, soprattutto se si considera il fatto che l’obiettivo da raggiungere in passato è sempre stata la salvezza. Mio fratello è cresciuto con Scirea e Percassi, che ha abbinato denaro e competenza nel corso del tempo”.

Pasquale Caldarelli

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