NAPOLI SULLA PELLE TRAPANI – A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Paolo Trapani, noto scrittore siciliano ed autore del libro “Napoli sulla pelle”. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

“Napoli sulla pelle”, Trapani: “La traccia è stata seguire un percorso storico”

“Trama del libro? Raccoglie alcune aneddoti e dei retroscena legati alla maglia del Napoli, considerata il simbolo della squadra e dei tifosi. In questa città, la casacca va oltre uno sport come il calcio, si attiene ai concetti di identità e di appartenenza. I napoletani, infatti, sono immedesimati nella propria squadra di calcio, l’unica all’interno di questa grande metropoli. La città è completamente assorbita nella squadra; questo assioma si realizza attraverso la maglia. Ispirazione per la stesura? La traccia è stata seguire un percorso storico, raccontando gli aneddoti attraverso gli eventi i quali hanno segnato la storia di Napoli dal 1926 sino ai tempi odierni. Si narra l’evoluzione della maglia nel corso del tempo e com’è diventata veicolo commerciale, oggetto del merchandising del club, oltre ad essere un simbolo calcistico. Anche qui il Napoli è un caso singolare nel panorama internazionale, soprattutto se si considera che la squadra ha cambiato tredici maglie durante la scorsa stagione. Oggi abbiamo raggiunto un estremo opposto rispetto al passato, il Napoli è l’emblema di questo estremo”.

Napoli, Trapani: “Il salto di qualità del club azzurro è stato il gruppo”

“Quanto ha influito Maradona sull’elaborazione del libro? Ha influito tanto per la rilevanza nella storia del Napoli, è il simbolo che va oltre il calcio. Diego è un oggetto politico, sociale, economico ed anche sportivo. È stata una straordinaria leva culturale e sociale della città, la quale ha identificato questo calciatore come un rivoluzionario, una figura capace di mettere insieme più caratteristiche. È stato il leader della rivalsa del Napoli, poiché prima di lui la squadra non aveva mai conquistato uno scudetto, si viveva una sorta di prigionia, nella quale c’era il sogno di vincere. Pensieri sull’avvio di stagione del Napoli? Il salto di qualità del club azzurro è stato il gruppo, poiché non ci sono calciatori principali a cui la piazza si è accollata in passato. La forza del gruppo sta trasformando la squadra in una macchina perfetta, perché tra Champions e Serie A non ha sbagliato nulla. Chi ti ha rubato maggiormente l’occhio della squadra? Mi ha colpito il fatto che tutti i nuovi acquisti si sono rivelati grandi colpi, i quali attualmente sono i protagonisti della scena azzurra. Non mi aspettavo un exploit da parte di Kim, Kvara ed altri calciatori ingaggiati dai club di Serie A e che potessero affermarsi così rapidamente. Questa è una situazione unica”. Se il club dovesse conquistare lo scudetto, potrebbe essere una storia da raccontare? “Credo di sì, si tratterebbe di una situazione talmente speciale, da non poter far a meno di scrivere un’opera a riguardo. Non sarei l’unico che ne trarrebbe ispirazione. Attendiamo tutti che il Napoli vinca lo scudetto per scrivere tanti libri”.

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