Federico Giunti, ex calciatore del Milan ed ex allenatore delle giovanili dei rossoneri è intervenuto a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio,  . Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.

Giunti: “Lobotka? Credo che sia l’esempio lampante di come i giocatori, a volte, vadano aspettati. E’ un giocatore completo, capace di fare egregiamente le due fasi”

Lobotka è, ad oggi, il centrocampista più decisivo della Serie A?
“Assolutamente si. Credo che sia l’esempio lampante di come i giocatori, a volte, vadano aspettati. E’ un giocatore completo, capace di fare egregiamente le due fasi. Il centrocampo azzurro, difatti, è il punto di forza della squadra di Spalletti”
Se fosse allenatore di Milan e Napoli farebbe turnover nella gara di campionato, in vista della sfida europea?
“Farei giocare soltanto chi dimostri di essere al meglio. Gli azzurri, d’altronde, hanno la capacità di reggere un calendario fitto come quello di aprile. Va ricordato, per questo, come il Napoli disponga di una rosa completa, che consente alla squadra di conservare una continuità di gioco nonostante cambino gli interpreti. Il Milan, invece, vive una flessione cominciata nel post Mondiale. Sarà una gara decisiva per i rossoneri, ma che anche Spalletti vorrà vincere per avvicinare il traguardo del tricolore”

Giunti: “Mi piace guardare come gli altri paesi affrontano la problematica, in particolare il maggiore competitor della Premier. In Inghilterra, difatti, ci sono addirittura due coppe nazionali”

Con i nuovi calendari si va verso le 70 partite l’anno, quale è il suo pensiero?
“Mi piace guardare come gli altri paesi affrontano la problematica, in particolare il maggiore competitor della Premier. In Inghilterra, difatti, ci sono addirittura due coppe nazionali. I calciatori riescono a reggere le problematiche di un calendario tanto fitto, senza eccessivi problemi. Probabilmente, si lavora di meno durante la settimana per consentire ai calciatori di reggere tali ritmi”
Pioli e Spalletti tecnici che, seppur tardivamente, sono riusciti a scrivere la storia delle rispettive carriere?
“Spalletti ha fatto un percorso diverso. È andato vicino allo Scudetto già a Roma, e credo che quest’anno sia il giusto coronamento di una carriera. Quanto fatto quest’anno non ha certo bisogno di ulteriori elogi. Luciano è tra i migliori tecnici per la valorizzazione dei calciatori. Pioli credo abbia raggiunto, lo scorso anno, il giusto premio per la perseveranza e le qualità dimostrate in carriera. In questa stagione ha dovuto affrontare le difficoltà di doversi confermare campione in carica”

Giunti: “Nell’immaginario del tifoso rossonero Kessiè avrebbe dovuto essere un punto di riferimento nel futuro dei rossoneri. Il centrocampista veniva utilizzato sia come mezzala trequartista, che in un centrocampo a due”

L’addio di Kessiè tra i fattori che più hanno inciso nel Milan?
“Nell’immaginario del tifoso rossonero Kessiè avrebbe dovuto essere un punto di riferimento nel futuro dei rossoneri. Il centrocampista veniva utilizzato sia come mezzala trequartista, che in un centrocampo a due. Nell’immediato futuro il club non è riuscito a trovare un giocatore dalle simili caratteristiche”
Un altro anno al Milan potrebbe essere necessario per Leao?
“Il Milan potrebbe ritrovarsi costretto a vendere il calciatore proprio per evitare un epilogo simile a quello di Kessiè. Se non si trova un accordo a breve, credo che si possa intraprendere la strada della cessione, anche se per il percorso del ragazzo sarebbe preferibile una permanenza in un ambiente che, ormai, conosce appieno le sue qualità”

Giunti: “Dovremmo avere la forza di trovare una soluzione. Non penso siamo un Paese povero di idee, ed incapace di raggiungere i risultati di altre nazioni”

L’attenzione, più che sugli oriundi, dovrebbe essere posta sulle problematiche dell’intero sistema?
“Dovremmo avere la forza di trovare una soluzione. Non penso siamo un Paese povero di idee, ed incapace di raggiungere i risultati di altre nazioni. Abbiamo le possibilità di lavorare bene con i giovani al pari di Spagna, Francia e Germania. Probabilmente c’è un problema generazionale, anche se bisognerebbe provare a far giocare con maggiore continuità i nostri talenti, piuttosto che optare per scelte di convenienza di calciatori dall’estero”
De Ketelaere giocatore da aspettare?
“De Ketelaere è stato scelto in quanto si riteneva facesse al caso del Milan, in quanto giovano e dotato di qualità tecniche importanti. In questo momento le sue prestazioni sono inferiori alle attese, ma va assolutamente aspettato. Va tenuto in considerazione che si tratta di un giovane giunto da un campionato che prevede ritmi sicuramente differenti”.

Francesca Pia Muscerino

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