A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pedro Pasculli, allenatore ed ex calciatore del Lecce. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Pasculli: “Napoli ha bisogno di un allenatore di carattere, di stimoli che solo Conte può dare”

Antonio Conte è in procinto di essere il nuovo allenatore del Napoli. Scelta giusta per ripartire?
“Penso di sì, penso sia l’allenatore giusto per una piazza così importante e così bella. Napoli ha bisogno di un allenatore di carattere, di stimoli che solo Antonio può dare. È una persona che può dare la svolta a questa squadra”

Pasculli: “Conte già da giovane dimostrava tutto il suo carattere”

Conte, da giovane giocatore del Lecce e suo compagno di squadra, dimostrava già il carisma del leader?
“Si vedeva già avesse carisma, che fosse una persona in grado di dimostrare tutto il suo carattere. Era un ragazzo che, dopo gli allenamenti, andava a studiare all’università, a Foggia. Ha dimostrato tutto il suo valore”

Pasculli: “Conte gioca con un 3-5-2, così come l’Inter che ha vinto lo scudetto”

Da anni il Napoli comanda il gioco e gli spazi attraverso la palla. Una caratteristica che, spesso, Conte non ha lasciato intravedere.
“Nel calcio, quello che conta sono sempre i risultati. Se porti i risultati a casa, con un bel gioco che parta da dietro o senza di esso, hai raggiunto l’obiettivo che conta. Antonio gioca con un 3-5-2, così come l’Inter di Inzaghi che ha vinto lo scudetto ed è arrivata in fondo in Champions. Ai tifosi, dopo una mancata qualificazione in Europa, interessa solo vincere. Sarò sincero, io adoro il calcio del passato. Il calcio di oggi mi annoia un po’. Non posso vedere due difensori vicini al portiere, con cui si scambiano palla e, a volte, proprio il portiere sbaglia. Le squadre devono giocare per vincere. Penso che Conte, come ho detto in passato, sia uno degli allenatori che può garantire una svolta e far tornare il sorriso”

Pasculli: “Se De Laurentiis vuole tornare ad alti livelli deve spendere”

Come risolverebbe il problema della difesa a tre?
“Non so quali saranno gli sviluppi sul mercato, ma credo che Conte si farà comprare qualche giocatore adatto al 3-5-2. Se De Laurentiis vuole tornare ad alti livelli, però, deve spendere. Osimhen dovrebbe andare via e, dunque, si potrebbe pensare ad un buon mercato. Kvaratskhelia? Non so se vorrà andare via. Lo si può utilizzare come quinto di centrocampo, come seconda punta che svaria sul fronte d’attacco. Avrà più spazio per muoversi in avanti”

Pasculli: “Se scegli Conte la stagione non sarà deludente come quella appena terminata”

De Laurentiis ha affermato che la decisione sull’allenatore dovrà essere non influenzata dal tifo, ma all’insegna dell’equità. Crede che De Laurentiis stia pensando a i costi che l’operazione Conte richiederebbe?
“Conte guadagnava una certa cifra in Inghilterra ma, oggi, potrebbe anche ridimensionare quella cifra. Tuttavia, se la Juve spende sette milioni per Allegri… Se De Laurentiis vuole vincere, deve prendere allenatori vincenti. I dubbi sulla fattibilità economica stridono anche con quella che è stata la scelta di cambiare tre allenatori, pagando i relativi ingaggi, in una sola stagione. Se scegli Conte, magari non rientri in un simile parametro, ma la stagione non sarà deludente come quella appena terminata”

Pasculli: “Quando andavamo a giocare al Nord, ci chiamavano africani, terroni”

Il patron ha inoltre affermato, tornando sul caso Juan Jesus-Acerbi, che l’Italia non è un Paese razzista, ma il problema è il sistema. Lei, in Italia, ha mai riscontrato il problema del razzismo?
“Quando andavamo a giocare al Nord, ci chiamavano africani, terroni. Succedeva con tutte le squadre del sud, come il Bari o il Napoli. Il Sud è meraviglioso, l’Italia è bella tutta. Perché si deve offendere? D’altronde, tutte le persone del nord vengono in vacanza nel Meridione. Ormai, in tutto il mondo ci sono persone di colore. Il razzismo non avrebbe motivo di esistere. I cretini ci sono sempre, naturalmente. Nel caso specifico, non so se Acerbi abbia effettivamente usato determinate parole. Sul campo si dicono tante cose. Il vero problema, a mio avviso, è il sistema. Anzitutto si dovrebbe lavorare sul settore giovanile. Perché non escono mai giocatori locali? Perché non ci sono talenti italiani? La Federazione Italiana va a tesserare Retegui, un argentino. Metterei una regola: un tetto di cinque stranieri nelle primavere”

A cura di Sabato Peluso

Leggi anche:

Salvione: “Sono convinto che l’allenatore sia il punto di partenza per decidere il mercato”