A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuta Jolanda De Rienzo, giornalista e conduttrice di Sportitalia. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Mourinho, Jolanda De Rienzo: “Le voci sull’accostamento al Napoli fanno parte delle strategie del procuratore”

Ieri è arrivata la notizia di un interessamento per Mourinho, cosa può dirci a riguardo?
“So che Mendes sta proponendo Mourinho a destra e a manca. Le dinamiche di mercato si conoscono, chi si esalta al nome di Mou fa bene, fa parte della storia del calcio. Ad oggi, però, non sta esprimendo idee nuove. Bisogna vedere anche quel che racconta il campo. Ancelotti arriva al Napoli, fa male ma al Real conquista coppe su coppe. Se al secondo tentativo ti dimostra che era una gestione sbagliata, piuttosto che una mancanza di idee, allora va bene. Il portoghese, però, ha confermato più volte non fosse soltanto una questione di calciatori. Mourinho si è lamentato spesso del fatto che i suoi calciatori avessero una cartella clinica deficitaria. Ciononostante, poteva contare su Dybala, Lukaku, Belotti in panchina. Ha scelto una impostazione di gioco che non confaceva a diversi interpreti, con una idea di gioco poco produttiva. È stata una gestione che non può far gioire in funzione di un probabile arrivo in azzurro. Le voci sull’accostamento al Napoli fanno parte delle strategie del procuratore. La questione è: come si vuol far giocare il Napoli del prossimo anno? Forse, il recente assetto a tre potrebbe essere un messaggio anche rivolto a qualche allenatore, come Conte”

Napoli, Jolanda De Rienzo: “Quando sento colleghi, che hanno letto due dispense calcistiche, parlare come avessero studiato a Coverciano, impazzisco”

Cosa pensa del passaggio all’assetto a tre?
“Ci sono state delle assenze in stagione che, forse, erano anche dovute al mercato. Potrebbe essere stato questo il caso, ad esempio, di Simeone. Mazzarri, però, ha dovuto fare le proprie scelte. Il tecnico aveva l’esigenza anzitutto di ritrovare la vittoria. Per questo, il tecnico ha preferito ripercorrere la strada di una impostazione tattica più congeniale. Condivido quanto detto dall’allenatore azzurro in conferenza. Quando sento colleghi, che hanno letto due dispense calcistiche, parlare come avessero studiato a Coverciano, impazzisco. Non funziona così. Vanno seguiti gli allenamenti e noi non li seguiamo e, dunque, non possiamo sapere determinate scelte a cosa siano dovute. Se il tecnico, che ha studiato e conosce con maggiore dettaglio le dinamiche di squadra, dichiara che, senza Kim, non si può scegliere un certo assetto vuol dire che la squadra non può contare sugli interpreti giusti. Anche il campo l’ha dimostrato. Per questo la scelta della difesa a tre è più congeniale al momento. Ne ha giovato la solidità di squadra ma anche la prestazione di qualche singolo, come Juan Jesus”

Napoli, De Rienzo: “Penso che Mazzarri si stia divertendo”

Che gara sarà tra Napoli e Inter?
“Bella domanda… Credo non lo sappiano nemmeno gli allenatori. Penso che Mazzarri si stia divertendo, stia vivendo una seconda giovinezza. Dopo Napoli, infatti, Walter non aveva vissuto grandi soddisfazioni professionali o grandi rose da allenare. Oggi, invece, si ritrova con la rosa campione d’Italia e allora ti senti anche un po’ galvanizzato. Ci vogliono gli episodi, quel Zerbin che batte contro il palo (ride n.d.r). Ci vuole la magia, anche se l’Inter parte con i favori del pronostico”

Razzismo, De Rienzo: “L’Italia è il Paese dei furbi, dove puoi saltare la fila e offendere i calciatori perché sei frustrato”

Un commento su quanto accaduto sugli spalti di Udine e Salerno?
“Sono un po’ stufa di tutta questa violenza nel calcio. Una violenza fisica e verbale. L’episodio di Udine fa sorridere, i tifosi bianconeri hanno risposto che i buu razzisti li ha sentiti soltanto Maignan quando, in realtà, si distinguevano esattamente. Ci rendiamo conto? Ragioniamo sulle dinamiche e sul popolo che siamo: vai allo stadio e, invece di mangiare la barretta di cioccolato, riesci a tramutarla in odio per lanciarla sulla testa di Retegui. Cosa gli passa per la testa? Perché pensano che i buu siano un insulto? È inutile girarci intorno, come al solito, con le consuete condanne. Dove sono le soluzioni? Dove sono i mezzi per punire individualmente i responsabili? Che noia i soliti moralizzatori. Servono soluzioni. Quale sarebbe la soluzione, chiudere la curva? L’Italia è il Paese dei furbi, dove puoi saltare la fila e offendere i calciatori perché sei frustrato. Trovo scandaloso che non si riesca ad utilizzare le telecamere per condannare con il daspo i tifosi responsabili. Forse, nemmeno basterebbe il Daspo per chi getta sassi in campo

 

a cura di Virginia Trapani

 

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